Come sapete, sono una divoratrice di libri che trattano fatti storici. Non amo il fantasy, non amo particolarmente i romanzi, ma posso impazzire di fronte a un libro che tratta fatti storici del secolo scorso. In questo articolo vorrei raccogliere le mie personali recensioni di alcuni libri che mi sento assolutamente di consigliarvi. Sono libri che ho trovato interessanti perchè raccontano spaccati di storia e di vita quotidiana che aiutano a calarsi totalmente nel contesto, storico e soprattutto sociale, in cui sono avvenuti anche i fatti di Chornobyl.
- LA PERESTROJKA E LA FINE DELLA DDR (Hans Modrow) – Si tratta di un libro che consiglio vivamente a chi è interessato a quella pagina di storia che ha visto la caduta dell’Unione Sovietica, la fine della DDR e della Guerra Fredda e soprattutto a chi (come me) è interessato a comprendere a fondo l’emblematica figura di Gorbachev. L’evento di Chornobyl) viene citato come prima grande crepa nel sistema sovietico e nella nuova politica di Gorbachev, che doveva basarsi sulla glasnost (trasparenza). La cosa interessante di questo libro è che è scritto da un politico tedesco (Modrow, uno dei presidenti del consiglio dei ministri della Repubblica Democratica Tedesca) coinvolto in questo delicato momento storico, e ovviamente il suo racconto include aneddoti che fino a qualche anno fa erano secretati.Un interessante documento allegato è quello che prevedeva gli accordi proposti dall’URSS per la conclusione della Guerra Fredda. Questo documento non fu mai pubblicato. Cito testualmente uno dei punti: “La crescente interdipendenza tra le nazioni, particolarmente evidente nel continente europeo, esige di rinunciare a ciò che resta della Guerra Fredda, in modo da porre fine al pensiero e alla politica generata dallo scontro tra blocchi. L’Unione Sovietica e i suoi alleati sono disposti a ridurre le loro forze armate e gli armamenti a un minimo ragionevole e a passare dal confronto alla cooperazione.”
- CCCP, NATO IN URSS (Vasile Ernu) – L’autore di “CCCP, nato in URSS” è un romeno, nato nel 1970 e che quindi ha vissuto i primi 21 anni della sua vita in Unione Sovietica. Il racconto è a dir poco esilarante. Ernu ha un modo di scrivere fluido e racconta tutto in chiave ironica. Dal momento in cui leggerete la prima pagina, non riuscirete più a fermarvi. L’autore analizza ogni singolo dettaglio della vita quotidiana in URSS, confrontandolo con la vita al di là della cortina di ferro. Ed è così che io mi sono assolutamente ritrovata in quel mondo occidentale da lui descritto, bambina occidentale quale ero, con le stesse domande che lui si poneva “dall’altra parte”. Capitalismo e comunismo a confronto, in chiave ironica. Né vincitori, né vinti. Nessun interesse politico. Solo la realtà dei fatti. Da come si andava alla “tualet” in Unione Sovietica (un’esperienza segnante, che ancora oggi vivo a Chornobyl), alla musica, la komunalka, i jeans di contrabbando, il sesso, ovvero il re dei tabù. Che poi io ho sempre pensato che in fondo la mia vita da italiana, figlia di operai per nulla abbienti, assomigliasse tanto ai racconti di oltre cortina. E infatti: i palazzoni popolari, un solo paio di jeans per fare la bella a scuola, la spesa fatta con i “vuoti a rendere”, il sesso “mioddioilsesso”. Magari a voi è andata meglio, ma io mi sono ritrovata totalmente in quel mondo semplice, senza fronzoli, senza il superfluo, ma solo il necessario. Libro consigliatissimo perché aggiungerà curiosità a ciò che forse già conoscete. E se invece non conoscete nulla, vi aprirà un mondo. Assolutamente da leggere se avete in previsione un viaggio nella zona di esclusione (o se l’avete già fatto) perché saprete dare un senso a tante cose, che diversamente ignorereste. Per me è un 10 con lode.
- NON SI VEDE NESSUN DIO DA QUASSU’ (Jurij Gagarin) – La autobiografia di Jurij Gagarin rappresenta, senza ombra di dubbio, il manuale del perfetto uomo sovietico. Da ciò che l’autore racconta, la sua missione era, in primis, quella di essere un buon comunista, “l’uomo nuovo”. E quindi tutta la sua vita fu improntata sull’essere il perfetto uomo sovietico. Pagina dopo pagina ci si appassiona alle sue giornate super impegnate tra lo studio in ambito aeronautico, la pratica come pilota, lo studio e la pratica come giovane del Komsomol, fino al momento in cui verrà scelto come primo uomo a viaggiare nello spazio. Un perfetto cosmonauta. E mi raccomando, non chiamatelo astronauta, perchè per l’Unione Sovietica esisteva un solo termine per identificare questo uomo straordinario ed era proprio cosmonauta. Mi sento sinceramente di consigliarne la lettura a tutti, non solo a chi nutre la curiosità di conoscere la vita del primo cosmonauta della storia, ma anche a chi è curioso di approfondire come si svolgeva la vita in epoca sovietica.
- PIC NIC SUL CIGLIO DELLA STRADA (fratelli Strugatckij) – Come ho anticipato all’inizio di questo articolo, non amo le storie fantasy. Ma questo libro pare essere una lettura d’obbligo per chi viaggia nella zona di esclusione di Chornobyl. E quindi, dopo oltre venti viaggi nella zona di esclusione, ho pensato che fosse giunta l’ora di leggerlo e colmare le mie lacune. Va aggiunto che da quando è iniziata la mia avventura nella zona di esclusione di Chornobyl, ormai sei anni fa, non ho sentito altro che associazioni tra questo libro, il film Stalker e la realtà della zona di esclusione. Tutto terribilmente sbagliato. Detto ciò, il libro mi è piaciuto, ma non mi ha suscitato nulla di tutte quelle riflessioni di cui ho sentito parlare spesso. Mi è piaciuto molto come storia fantasy, soprattutto considerando che fu scritto nel 1972. Davvero bello. Curioso negli sviluppi. Ma niente riflessioni profonde sul senso della vita. E poi no, non associatelo al film. Il libro è proprio bello e avvincente. Il film (Stalker) è una reinterpretazione che non mi ha affatto attratta come è riuscito a fare il libro. E stimola ancor meno riflessioni. Si tratta di una opinione basata sul mio gusto personale e sul mio background, ovviamente. Non sono per nulla cinefila e tutto ciò che passa da uno schermo mi annoia. Molto diverso è ciò che passa dalle pagine di un libro. Quindi per me è sì. Ve lo consiglio, ma non con tutto quell’entusiasmo che molti declamano. Un libro da aggiungere alle letture, per ampliare la propria cultura, ma non un “must have” e soprattutto non il “must have” di chi è appassionato della storia di Chornobyl. Per questo genere di appassionati occorrono documentari e libri attinenti alla cultura, alla geografia, al periodo storico.
- IL LUNGO FREDDO, STORIA DI BRUNO PONTECORVO (Miriam Mafai) – Si tratta della storia della vita di Bruno Pontecorvo, fisico di fama mondiale del secolo scorso. Ma cosa mi ha letteralmente attratta di questo racconto è che non si limita alla vita di Pontecorvo, ma spazia su tutti i fatti di grande importanza storica che hanno caratterizzato il ‘900 e di cui lui ne riporta un racconto dettagliato in prima persona, avendoli vissuti sulla propria pelle. Si parte da Via Panisperna, dove Bruno frequenta l’università, giovanissimo, avendo come professore Enrico Fermi e tutto il suo entourage, composto da nomi celebri come Segre’, Amaldi, Majorana. La scoperta incredibile di alcune reazioni che porteranno alla creazione e allo sviluppo dell’industria del nucleare. Il trasferimento in America, in concomitanza con le leggi razziali emesse da Mussolini. La guerra. La realizzazione della bomba atomica e la rilevanza che ebbe Fermi in questo processo scientifico.La consapevolezza di Pontecorvo di non essere più indifferente alla situazione politica mondiale e la sua rivelazione di essere comunista. La scelta di trasferirsi in URSS. Tutti i dettagli sul suo rocambolesco trasferimento, che furono tenuti segreti per decenni, fino al crollo dell’Unione Sovietica. Le dinamiche della vita sovietica. Le sue frequentazioni con Sacharov, Kurchatov, Breznev. La sua reazione alla scoperta dell’esistenza dei gulag. Pontecorvo ci racconta tutto, ma proprio tutto di una vita come uomo di scienza, parte dell’Intellighenzia, tra grandi successi ed enormi rinunce, tra censura e serrati controlli del KGB. La vita di quest’uomo è stata più avvincente di qualsiasi film avvincente che abbiate mai visto. Io mi sono letteralmente innamorata di questo libro. Non è che ve lo sto consigliando, ve lo sto quasi imponendo! Con questa lettura colmerete di certo qualche lacuna. Sia essa storica o scientifica. E soprattutto è un viaggio sincero all’interno dell’Unione Sovietica. Pontecorvo non si è mai pentito della sua scelta e del suo essere fervido comunista, ma non è stato nemmeno cieco da non vedere i segnali dell’inizio della fine dell’utopia sovietica. Meraviglioso, stupendo, interessantissimo.
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