Duga radar

L'antenna Duga (che in lingua ucraina significa Arco) era stata concepita come radar a lungo raggio in grado di identificare un possibile lancio di missili balistici a grande distanza. Era epoca di Guerra Fredda e le tensioni tra America e Unione Sovietica tenevano il mondo sul filo del rasoio. Gli impianti Duga furono la risposta sovietica allo Scudo Spaziale Americano (SDI ovvero Strategic Defense

Duga radar2021-01-07T10:08:10+00:00

L’appartamento di Leonid Toptunov, il capro espiatorio

Leonid Toptunov aveva 25 anni all'epoca del disastro. E ne aveva ancora 25 quando morì per sindrome da radiazione acuta, il 14 Maggio 1986, all'ospedale nr 6 di Mosca. E sempre 25 quando fu seppellito nel cimitero di Mitino (Mosca) in una bara di piombo, sotto metri e metri di terra. Il suo corpo non era più un corpo umano, bensì un reattore nucleare.

L’appartamento di Leonid Toptunov, il capro espiatorio2020-10-05T11:45:19+00:00

I cani di Chernobyl

"Le persone salivano sui pullman e cercavano di evitare lo sguardo degli animali. Salvavano loro stesse, tradendo i propri animali domestici, così cari. Quando tutti se n'erano andati, nei villaggi entravano i soldati e li fucilavano. Lavavano le case, lavavano tutti gli edifici, la legna. Seppellivano latte, mele, gli ortaggi, qualsiasi alimento." Svetlana Aleksievic-Preghiera per Chernobyl Un'altra eredità del disastro nucleare di Chernobyl sono

I cani di Chernobyl2019-12-22T09:04:03+00:00

Il sistema scolastico ai tempi dell’Unione Sovietica visto attraverso le scuole di Pripyat e della Zona di esclusione di Chernobyl

E' dal 2015, ovvero dal mio primo viaggio nella Zona di esclusione di Chernobyl, che cerco di riordinare le fotografie delle scuole di Pripyat (e dei villaggi circostanti) cercando di dargli la giustizia che si meritano. E debbo dire, non è facile. Le scuole e gli asili sono i luoghi più difficili da affrontare, proprio perchè si vola con il pensiero ai bambini, alla

Il sistema scolastico ai tempi dell’Unione Sovietica visto attraverso le scuole di Pripyat e della Zona di esclusione di Chernobyl2019-10-26T17:46:21+00:00

Un amore eterno-Vasily e Lyudmila Ignatenko

Questa è la storia di una coppia ordinaria della Pripyat sovietica, la cui vita si è trasformata in un incubo subito dopo l'esplosione alla centrale nucleare Lenin. "Gli ultimi diciassette giorni in cui mio marito ha vissuto dopo l'incidente, ero accanto a lui, ignara dell'irradiazione che stava colpendo me e il nostro bambino non ancora nato." L'intera vita di Lyudmila è chiusa in quei

Un amore eterno-Vasily e Lyudmila Ignatenko2021-01-03T18:35:44+00:00

Storia di una donna evacuata da Pripyat – Lara

Lara ha 67 anni, fa la badante in Italia e vive a Vignola, cittadina emiliana, situata a metà strada tra Modena e Bologna. Vignola è la città dove io sono nata e cresciuta e dove Lara è rinata, dopo quel tragico 26 aprile 1986. Strano il destino delle persone. Io e lei legate da due città: Pripyat, luogo di cui non posso più fare a meno, la

Storia di una donna evacuata da Pripyat – Lara2021-01-03T18:37:55+00:00

Sala controllo reattore #4 – centrale nucleare di Chernobyl

30 Settembre 2015 Ero al mio primo viaggio nella Zona di esclusione, al penultimo giorno di cinque incredibili giorni. Inutile negare che, come in tutte le cose, la prima volta non si scorda mai. E in questo caso specifico non dimenticherò mai quel viaggio proprio perchè ebbi l'esclusiva opportunità di entrare nella sala comandi del reattore 4. Il New Safe Confinement non era ancora

Sala controllo reattore #4 – centrale nucleare di Chernobyl2021-01-03T18:23:21+00:00

Natale con Baba Maria

Mesi di programmazione, con la certezza che non avrei avuto certezze! Gennaio nella Zona è quanto di più climaticamente difficile si possa affrontare laggiù. Il programma era chiaro e semplice: "6 Gennaio, vigilia del Natale ortodosso, saremo da Maria. Portate qualche regalino, se desiderate, almeno avrà un pacchetto anche lei da scartare! Cibo e medicinali li compreremo a Kiev." Tutti i partecipanti al viaggio

Natale con Baba Maria2019-10-26T18:11:07+00:00

Dove il dramma umano ebbe inizio – Ospedale di Pripyat

L'ospedale di Pripyat, per me, non ha nome in italiano: si chiama semplicemente "Pripyat hospital". Perchè? Perchè è uno dei luoghi più noti di questa città e della triste storia che l'avvolge, ed è universalmente conosciuto con questo nome. Credo che sia anche il luogo più inquietante dell'intera zona di esclusione di Chernobyl. Il più freddo, il più pauroso e senza dubbio il luogo

Dove il dramma umano ebbe inizio – Ospedale di Pripyat2021-06-13T12:43:40+00:00

Slavutych, la sorella di Pripyat

Slavutych è l'ultimo esempio di utopismo comunista. E' letteralmente la sorella di Pripyat. Fu costruita immediatamente dopo l'evacuazione della famosa Atom Grad (la città dell'atomo), proprio per ospitare i lavoratori della centrale nucleare. Sorge nell'oblast di Chernighov, a circa 45 km dalla sorella maggiore, distanza strategica studiata per non rientrare nell'area di esclusione (che di norma interessa le aree entro i 30 km dalle

Slavutych, la sorella di Pripyat2020-10-08T09:03:39+00:00
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